Mura

Terra di dominazioni e di conquiste, castelli e fortificazioni, il reatino mantiene forti testimonianze dell’epoca medievale, come il suggestivo antico borgo di Monte Antuni sul Lago del Turano, o le porte medievali di Leonessa. L’esperienza Mura vuole stimolare il visitatore ad immergersi nella storia di questa terra, ripercorrendone le gesta e le battaglie.

Per quanto riguarda l’accessibilità e la fruibilità dei luoghi, si consiglia di consultare i siti istituzionali. Soprattutto nei comuni di Accumoli e Amatrice, si consiglia di prestare particolare attenzione in quanto alcuni dei luoghi indicati si trovano ad oggi ancora in zona rossa.

Comune

Accumoli

Palazzo del Potestà e Torre civica

Il Palazzo del Podestà con la Torre civica del XII secolo, tipica costruzione pubblica medievale, è stata sede degli uffici comunali di Accumoli fino al sisma del 2016. Il complesso sarà oggetto di interventi di miglioramento sismico, funzionali a ripristinare l’agibilità dei manufatti, anche in funzione di una nuova destinazione pubblica.

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Mura

La cinta muraria di Accumoli era il più poderoso monumento medievale della cittadina. Aveva quattro porte fortificate con torri di guardia e rendeva il centro di Accumuli quasi inespugnabile. Già nel XIX secolo era in stato diroccato, oggi, dopo il devastante terremoto del 2016, rimangono solo pochi resti.

Comune

Amatrice

Torre Civica

A metà di Corso Umberto I in Amatrice si erge la torre civica di cui è documentata l’esistenza già nel XIII secolo. A pianta rettangolare la torre, vero e proprio simbolo di Amatrice, è interamente realizzata in pietra arenaria ed è alta circa 25 metri. Attualmente è puntellata da tiranti d’acciaio e travi di legno.

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Mura

Testimonianze della città medievale di Amatrice erano le antiche porte di accesso e tratti delle antiche mura. Quasi interamente crollate in seguito al sisma del 2016. Oggi è in corso di avviamento una progettazione per il loro recupero.

 

Comune

Ascrea

Ruderi del castello di Mirandella

Partendo da Ascrea, seguendo un percorso immerso nei boschi si può arrivare all’antico paese di Mirandella. Proprio Ascrea avrebbe avuto origine da questo antico insediamento: con la sua posizione strategica dall’alto del monte Filone, Mirandella offriva una visione completa sulla valle del Turano e la zona circostante. Tuttavia verso la fine del XIV secolo il nucleo abitativo decise di spostarsi più in basso e fondare Ascrea, il cui territorio fu acquisito dalla nobile famiuglia Mareri, che ancora oggi dà il nome alla piazza principale. Oggi a Mirandella si ammirano ruderi di alcune case, e di un edificio rettangolare, forse l’antica chiesa.

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Comune

Antrodoco

Ruderi del Castello di Piscignola

Situato sull’omonimo altopiano, a circa 10 km da Antrodoco, si possono ammirare i resti dell’antico Castello di Piscignola. Il castello apparteneva alla nobile famiglia aquilana dei De Nardis, e fu uno di quelli che partecipò alla fondazione della città dell’Aquila nel 1254. Il toponimo deriva dal termine latino piscina cioè “vivaio di pesci”, e richiamava lo stemma lapideo del castello caratterizzato da alcuni pesci, purtroppo trafugato nel 1980. A partire dal XV secolo per il castello iniziò una fase di declino, e si trova oggi in stato di abbandono, tanto che viene perlopiù utilizzato come riparo dalle mandrie di mucche e cavalli che popolano l’altopiano.

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Comune

Castel di Tora

Antico borgo di Monte Antuni

Collegato a Castel di Tora da un sottile istmo nel lago del Turano si trova l’antico borgo abbandonato di Monte Antuni. Il borgo nacque nel XI secolo, quando i Guidoneschi donarono i possedimenti del Castrum Antoni all’Abbazia di Farfa. Il borgo fu poi in mano a diverse famiglie che dominarono sul territorio. Monte Antuni fu pesantemente bombardato nel 1944 e definitivamente abbandonato. Dal 1999 iniziarono alcuni lavori di restauro e oggi si riconoscono il Palazzo Del Drago, ultima famiglia proprietaria, le mura difensive del borgo e molti degli edifici abitativi.

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Comune

Cittaducale

Torre Angioina e Porta Napoli

Cittaducale con la sua pianta ellittica conserva intatta la conformazione urbanistica tipica del tardo medioevo, che ricalcava il modello dell’antico castrum romano, costruito attorno a due vie principali perpendicolari tra loro, con al centro la piazza. Significative testimonianze medievali sono inoltre la Torre Angioina con Porta Napoli, esemplare di torre difensiva molto ben conservata, di guardia all’accesso principale della città.





Comune

Collalto Sabino

Area archeologica di Montagliano sfondato

Partendo da Collalto Sabino, seguendo un sentiero che tra pascoli e campi coltivati, costeggiando il fontanile denominato “ Fonte dello Spirito”, si arriva nel luogo in cui era situato il borgo di Montagliano, di cui oggi si possono ammirare solo alcuni ruderi immersi nella vegetazione. Fondato intorno al IX secolo, Montagliano fu abitato da piccoli nuclei di popolazione rurale. La leggenda vuole che sia stato “sfasciatu” dalle cannonate provenienti dai bastioni del Castello del rivale borgo di Collalto. Da qui il nome di Montagliano Sfondato. Più verosimilmente però il borgo di Montagliano fu abbandonato in maniera spontanea e i suoi abitanti si spostarono nel nuovo nucleo di San Lorenzo a Collalto, o a Collegiove.

Comune

Contigliano

Porte medievali

A Contigliano è possibile osservare l’antico nucleo del paese, circondato da mura medievali. Sono notevoli in particolare le due porte che si aprono lungo la cinta muraria: la Porta dei Santi a sud-ovest, risalente al XIII secolo conserva l’originale portale ligneo, e la Porta Codarda a nord-est. I nomi delle porte sono significativi, servivano a distinguere la porta di ingresso nel paese “dei Santi”, e la porta di fuga “Codarda”.

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Comune

Fiamignano

Rocca di Poggio Poponesco

Percorrendo un breve tratto di strada a partire da Fiamignano si raggiunge la Rocca di Poggio Poponesco. Si tratta delle rovine dell’antico castello intorno al quale, in seguito alle invasioni saracene, si sviluppò il primo nucleo abitativo intorno al IX secolo. Il castello fece parte del feudo di Rainaldo di Sinibaldo, appartenne poi ai Mareri e ai Colonna. In seguito il borgo venne riedificato più in basso, dove si trova tuttora Fiamignano. La leggenda vuole che nel castello di Poggio Poponesco nacque circa nel 1077 Santa Chelidonia, protagonista importante per la diffusione del Cristianesimo nelle terre reatine.

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Comune

Fiamignano

Castello di Rascino

Nell’altopiano del Rascino a circa 20 km da Fiamignano sorgono le rovine dell’antico Castello di Rascino. Il castello dalla sua posizione dominante, posta a circa 1250 metri di altezza, offre un’ampia visione sull’altopiano e le montagne circostanti. Il nome Rascino deriva forse dalla parola latina “Raxis” che significa infatti “dorso del monte”. Il castello, la cui fondazione si data al 1083, fece parte dell’area del territorio de L’Aquila fino al XV secolo quando fu ceduto a Petrella di Cicoli. Il castello ha subito un lungo processo di spopolamento ed è oggi allo stato di rudere, si riconoscono le mura e qualche fortificazione.

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Comune

Leonessa

Porte medievali

A Leonessa sono visibili i resti dell’antica cinta muraria che difendeva il paese nel medioevo. Lungo di essa si aprono due porte, la Porta Spoletina costruita nel XIV secolo e rivolta verso Spoleto a nord, caratteristica per la sua torre merlata in pietra rosa; e la Porta Aquilana, costruita nel XIII secolo e rivolta verso L’Aquila, a est.

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Comune

Leonessa

Torre Angioina

Partendo da Leonessa e seguendo un percorso a piedi si raggiunge il monte Tilia, circa 1200 m di altezza, sul quale domina la Torre Angioina: antica torre di osservazione medievale. La fortificazione a base poligonale fu voluta da Carlo d’Angiò intorno al 1278 e fu costruita sul sito di una torre più antica. La torre è oggi stata restaurata ma è comunque in stato di rudere. Doveva verosimilmente far parte di una cinta muraria che circondava il castello di Ripa di Corno, oggi scomparso, a ovest del nucleo attuale di Leonessa. La torre ha base poligonale.

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Comune

Posta

Castello di Machilone

Il castello di Machilone si trovava nell’attuale territorio del comune di Posta. Fu edificato per volontà di re Carlo D’Angiò nel X secolo come fortificazione a presidio del crocevia strategico, tra le valli del Velino, del Tronto e dell’Aterno. Il castello fu affidato ai signori di Machilone che resero il feudo molto ricco e potente. Per questo, nel 1294, il castello e tutti i villaggi appartenenti al feudo furono presi d’assedio dagli Aquilani e rasi al suolo. Pochi sono i resti visibili dell’antico castello, sul colle dove oggi il Comune di Posta ha apposto una lapide commemorativa.

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Comune

Posta

Porta della Gabella

La Porta della Gabella era l’ ingresso più importante al paese di Posta, dove si pagava il dazio sulle merci introdotte all’interno per essere vendute al mercato locale. Ci si doveva fermare per forza, il punto era un “appostamento”…da qui il nome di Posta. Gli affreschi visibili oggi sono stati restaurati nel 2019, e risalgono probabilmente al 1577.
Sulla lunetta sono raffigurati i due santi patroni di Posta: Santa Rufina e San Felice, quest’ultimo riconoscibile dal drago che lo accompagna.
Sull’arco sono riportate le somme dei dazi da pagare per ogni singola merce trasportata. La Porta della Gabella è un’importante testimonianza della vita del commercio di quell’epoca e delle abitudini della società medioevale locale.

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Comune

Scandriglia

Ruderi del convento di San Nicola

A mezza costa sulla montagna che si erge sopra Scandriglia si trovano l’ex convento e chiesa di san Nicola, a circa 650 metri di altezza. Oggi abbandonato, il complesso fu costruito per volere dell’ordine francescano minore cappuccino intorno al 1530, sulla preesistente chiesa medievale di San Nicola, databile al XIII secolo. Il convento ospitava fino a 22 monaci, aveva una biblioteca e diverse officine. In forza della legge di soppressione del 19 giugno 1866, il convento passò al demanio dello stato, e fu chiuso. La Chiesa rimase aperta ed officiata al culto dai cappuccini fino al 1888. Morto in quell’anno l’ultimo custode, il convento perse la sua destinazione religiosa.

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